Precisazioni sul primo modulo della riforma fiscale

  • L’Agenzia delle Entrate ha reso note le istruzioni operative sulla prima parte della riforma fiscale che si applica nel 2024 e prevede la riduzione delle aliquote da 4 a 3: la prima del 23% per i redditi fino a 28.000 euro; poi del 35% per i redditi superiori a 28 e fino a 50.000 ed infine del 43% sopra questa ultima soglia. Scompare quindi la vecchia aliquota del 25% che si applicava da 15.000 a 28.000 euro di reddito.

 

  • Al contempo, è stata innalzata di 75 euro, da 1.880 a 1.955 euro, la detrazione per i titolari di redditi di lavoro dipendente e per taluni redditi assimilati a condizione che il reddito complessivo non superi 15.000 euro. In altri termini, per il 2024, la no-tax area sale a 8.500 euro per i lavoratori dipendenti.

Circ. Ag. Entrate 6.02.2024, n. 2/E

La tregua fiscale 2023

La tregua fiscale 2023 prevede diverse strade per mettersi in regola con il Fisco, di seguito quelle da tenere in considerazione:

1. Definizione agevolata avvisi bonari Il comma 153 stabilisce che le somme dovute a seguito del controllo automatizzato delle dichiarazioni, relative ai periodi d’imposta in corso al 31 dicembre degli anni 2019, 2020 e 2021, richieste al contribuente per mezzo delle comunicazioni di irregolarità e anche con riferimento alle comunicazioni di cui ai citati articoli 36-bis del DPR n. 600 del 1973 e 54-bis del DPR n. 633 del 1972, riferite a qualsiasi periodo d’imposta, per le quali, alla data del 1° gennaio 2023 (data di entrata in vigore della legge di bilancio 2023), sia regolarmente in corso un pagamento rateale, ai sensi dell’articolo 3-bis del citato d.lgs. n. 462 del 1997.
2. Stralcio dei carichi fino a mille euro La disposizione normativa prevede la Definizione agevolata dei carichi affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 e lo “Stralcio” dei debiti di importo residuo fino a mille euro, affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015 AUTOMATICA ENTRO IL 31.03.2023.
3. Rottamazione quater La Definizione agevolata introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 si applica ai carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, anche se già oggetto di precedenti misure agevolative. Chi aderisce alla Definizione agevolata potrà versare solo l’importo dovuto a titolo di capitale e quello dovuto a titolo di rimborso spese per le eventuali procedure esecutive e per i diritti di notifica. Non saranno invece da corrispondere le somme dovute a titolo di sanzioni, interessi iscritti a ruolo, interessi di mora e aggio. Per quanto riguarda i debiti relativi alle multe stradali o ad altre sanzioni amministrative (diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi contributivi), l’accesso alla misura agevolativa prevede invece che non siano da corrispondere le somme dovute a titolo di interessi (comunque denominati, comprese pertanto le c.d. “maggiorazioni”), nonché quelle dovute a titolo di aggio. Per quanto riguarda i carichi delle Casse/Enti previdenziali di diritto privato, la Legge n. 197/2022 prevede che possano rientrare nella Definizione agevolata solo dopo apposita delibera di tali enti creditori pubblicata entro il 31 gennaio 2023 sul proprio sito internet e comunicata, entro la stessa data, ad Agenzia delle entrate-Riscossione mediante posta elettronica certificata.
Dal 20 gennaio è attivo il servizio online per presentare la domanda di accesso alla rottamazione quater la stessa presentabile entro il 30.04.2023 congela le somme oggetto di definizione fino all’esito che verrà comunicato entro il 30.06.2023.
L’importo dovuto per la Definizione agevolata delle cartelle potrà essere versato in un’unica soluzione oppure dilazionato in un massimo di 18 rate in 5 anni, con le prime due (di importo pari al 10% delle somme complessivamente dovute) in scadenza al 31 luglio e 30 novembre 2023. Le restanti rate, ripartite nei successivi 4 anni, andranno saldate il 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2024
4. Ravvedimento speciale nella Legge di bilancio 2023 Si tratta di una deroga al ravvedimento operoso ordinario che permette al contribuente consapevole di aver commesso delle irregolarità, di sanarle prima che gli vengano contestate. In caso di, ad esempio, dichiarazioni infedeli, omessa fatturazione, dichiarazioni con errori o altre violazioni vi è la possibilità di pagare imposta omessa applicando interessi e sanzioni minori. Il vantaggio che offre il ravvedimento speciale, rispetto a quello operoso, è un taglio ulteriore a sanzioni e interessi. Prima cosa da dire sul ravvedimento speciale è che, a differenza di quello operoso, può essere utilizzato solo quando la violazione riguarda una dichiarazione che è stata presentata validamente.

Verifica carichi annullati fino a € 5.000

  • Dal 10.11.2021 sarà attivo il servizio fornito dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione che permette ai contribuenti che hanno aderito alla pace fiscale di verificare se nei piani di rottamazione-ter e saldo e stralcio sono presenti carichi annullati dal condono delle cartelle fino a € 5.000.
  • Questa verifica è fondamentale: la sanatoria opera in maniera automatica, ma non prevede un automatismo per il ricalcolo dei piani citati ed è quindi onere del contribuente effettuare il controllo, in vista della scadenza dei pagamenti fissata per il 30.11.2021 (6.12 con lieve ritardo).

RATIO – CENTRO STUDI CASTELLI S.r.l.